Ciascun paziente con diabete tipo 2 (DM2) perde fino a 4 anni, caratterizzati da un compenso glicemico non soddisfacente,
prima di accedere alle cure migliori, a causa dell’inerzia terapeutica.
Il paziente si trova a “rincorrere” non solo la prima terapia, ma anche la ricerca di un nuovo approccio terapeutico quando il trattamento in atto risulta non più efficace. In questo lasso di tempo in cui la terapia non funziona, la patologia progredisce, con il rischio di andare incontro alle sue temibili complicanze e ai costi sociali e sanitari che ne conseguono.
Negli ultimi anni, il tema dell’inerzia terapeutica in diabetologia è salito al centro dell’attenzione: i fattori che la determinano sono diversi e coinvolgono pazienti, medici, decisori e, più in generale, i sistemi sanitari. In questo scenario, uno sforzo generale è richiesto a tutti gli attori coinvolti per superare questo ritardo di intervento.
Il progetto vuole sviluppare la divulgazione e accrescere la consapevolezza nei diabetologi su quali sono le barriere culturali e quelle psicologiche responsabili dell’inerzia terapeutica, partendo dalle evidenze ad oggi disponibili in letteratura, relative a documenti di consenso sviluppati dalla comunità scientifica diabetologica Italiana.